Era mattina, il cielo era limpido e l’aria gelida e umida. Non m’importava più dov’ero prima, non mi mancava nulla. Mi tolsi le scarpe, sentivo il prato bagnato dalla rugiada. Iniziai a sentire delle voci lontane, sembravano persone invisibili che urlavano il mio nome cercandomi, sempre più vicine. Ad un certo punto erano così vicine che sentii urlare il mio nome all’orecchio. Simultaneamente all’urlo cadde un fulmine, sentii un tuono fortissimo e non riuscii a vedere più nulla.
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006 / La libertà del palloncino
Chissà cosa pensa.
Forse vorrebbe diventare un palloncino e toccare il cielo.
Oppure non sta pensando a niente.
Semplicemente sta guardando quei palloncini volare e in quel momento si sta dimenticando di quanto prima si fosse sentita così sola.
Ora i palloncini sono diventati un puntino nel cielo per poi sparire.
La bambina, incantata, guarda ancora il cielo e non si sente sola.
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